
Studio d'Architettura FRANCHINI & ASSOCIATI
"I miei pensieri guidano la mano e la mano dimostra se il pensiero è giusto" (Mies van der Rohe)
PROGETTO: Concorso d’idee per la realizzazione di una casa di riposo
TEAM DI PROGETTO: Studio Franchini&Associati, arch. Matteo Faustini, arch. Fabrizio Quagini
COMMITTENTE: Comune di Albaredo d’Adige
CRONOLOGIA: 2010 progetto
DATI DIMENSIONALI: 20.700 mc
LOCALIZZAZIONE: Albaredo d’Adige, Verona
DESCRIZIONE
Il concorso d’idee è stata l’occasione per un esercizio progettuale di carattere accademico libero da vincoli normativi specifici. Attraverso lo studio dell’area di progetto e l’analisi della documentazione cartografica, sono stati individuati due aspetti determinanti per le scelte progettuali: da un lato la conformazione del lotto e dall’altro la presenza dell’Adige che incombeva sul confine occidentale con la presenza fisica dell’argine. L’elemento architettonico del progetto che guidava la lettura compositiva e generava gli spazi dell’opera, era una sorta di hall d’ingresso allungata: il volume si inseriva nel lotto per organizzare la distribuzione di spazi e servizi. Tale hall era concepita a doppia altezza e diventava una sorta di “cannocchiale” ottico verso la sponda dell’Adige, percepibile sin dall’ingresso dell’edificio. Prendevano forma poi le unità residenziali, collocandosi in modo tale da avere una vista sul giardino. In questo modo si voleva rendere più accogliente e famigliare la struttura, con corridoi e zone di passaggio appositamente studiate sia sotto l’aspetto distributivo che ergonomico.
TEAM DI PROGETTO: Studio Franchini&Associati, arch. Matteo Faustini, arch. Fabrizio Quagini
COMMITTENTE: Comune di Albaredo d’Adige
CRONOLOGIA: 2010 progetto
DATI DIMENSIONALI: 20.700 mc
LOCALIZZAZIONE: Albaredo d’Adige, Verona
DESCRIZIONE
Il concorso d’idee è stata l’occasione per un esercizio progettuale di carattere accademico libero da vincoli normativi specifici. Attraverso lo studio dell’area di progetto e l’analisi della documentazione cartografica, sono stati individuati due aspetti determinanti per le scelte progettuali: da un lato la conformazione del lotto e dall’altro la presenza dell’Adige che incombeva sul confine occidentale con la presenza fisica dell’argine. L’elemento architettonico del progetto che guidava la lettura compositiva e generava gli spazi dell’opera, era una sorta di hall d’ingresso allungata: il volume si inseriva nel lotto per organizzare la distribuzione di spazi e servizi. Tale hall era concepita a doppia altezza e diventava una sorta di “cannocchiale” ottico verso la sponda dell’Adige, percepibile sin dall’ingresso dell’edificio. Prendevano forma poi le unità residenziali, collocandosi in modo tale da avere una vista sul giardino. In questo modo si voleva rendere più accogliente e famigliare la struttura, con corridoi e zone di passaggio appositamente studiate sia sotto l’aspetto distributivo che ergonomico.